La reconstrucción facial

Publicado en Antropología Forense

La reconstrucción facial

La ricostruzione facciale si basa sull'ipotetica relazione/corrispondenza tra il volto e il cranio. Il principale problema è quello della valutazione dello spessore dei tessuti molli nei diversi punti del cranio. Il metodo utilizzato per rilevare tali spessori consiste nell'infiggere, in punti predeterminati sul volto di soggetti deceduti, un ago sul quale scorre una sferetta in gomma, che, fermandosi a diversi livelli, ne fornisce la misura. La prima fase della tecnica vera e propria consiste nel modellare ogni strato muscolare, dal più profondo al più superficiale, fino a raggiungere gli spessori finali, differenti per ogni regione del viso. La ricostruzione viene completata modellando lo strato superficiale tenendo conto del sesso, età e razza.


Accorgimento di fondamentale importanza è quello di non cadere nell'interpretazione personale fatto che pregiudicherebbe inevitabilmente il risultato. Ciò che rende riconoscibile un volto, infatti, non è tanto l'accuratezza estetica con cui viene realizzato ma l'evidenziazione delle caratteristiche più significative come le piccole o grandi imperfezioni e le asimmetrie che sono indubbiamente presenti anche sul cranio essendo esso il supporto rigido su cui poggiano i tessuti molli. Va infine ricordato che la ricostruzione faciale è uno strumento non di identificazione, bensì un mezzo per innescare nella popolazione un processo/meccanismo di riconoscimento che può portare ad una successiva fase di identificazione del soggetto mediante tecniche di identificazione personale. Il Laboratorio di Antropologia ed Odontologia Forense effettua, da sette anni , ricostruzioni facciali, direttamente sul cranio o su un calco dello stesso.

Fuente:
http://users.unimi.it/labanof/Ricostruzione%20Facciale.htm